martedì 10 gennaio 2012

RECENSIONE "FOUNDATION-b.boys, b.girls and hip hop culture in New York" di Joseph G. Schloss


Fin dalle prime pagine si capisce che l’autore non ha solo una conoscenza accademica dell'argomento, ma che sa davvero di cosa sta parlando: Joseph G Schloss descrive questo libro come il risultato della sua esperienza personale e delle relazioni che ha stretto con la comunità di B.boys e B.girls di New York tra il 2002 e il 2008. Definisce il B-boying parte della sua vita ed è evidente che ha scritto "Foundation" per chiarire come questa disciplina faccia parte di una vera e propria cultura con una storia e con delle radici da preservare e tramandare. In modo chiaro e preciso analizza il B.boying in tutti i suoi aspetti, prendendo spunto dalle interviste fatte a tanti B.boys e B.girls (pionieri e non), ne spiega i punti di vista e li esamina collegandoli ai contesti trattati nei vari capitoli. Il libro parte dall’analizzare l’importanza del break, dell’intimo collegamento che c’è tra la musica e i B.boys/B.girls, descrive il modo con cui ci si approccia per la prima volta al B.boying, il modo con cui nascono le tags e gli “aka” dei praticanti, la scelta dei vestiti e delle scarpe per distinguersi, l’importanza di mantenere i nomi originali dei passi e di non usare termini come “breakdance” che non appartengono alle radici. Affronta poi più tecnicamente gli elementi e i vari aspetti che caratterizzano questa danza: toprock, drop, footwork, freeze, l’attitudine aggressiva, l’importanza dell’espressione di sé, del controllo dei passi e dello spazio, il collegamento con le arti marziali, le dinamiche del cypher, delle battle, delle gare e molto altro. Il libro chiude con un’interessante ricerca sull’evoluzione del rocking che ha permesso la nascita del B.boying. "Foundation" è già di per sé un buonissimo libro per comprendere questa disciplina ma quello che lo rende eccezionale sono le parole dei B.boys e delle B.girls intervistati/e che nel loro insieme riescono a codificare la vera essenza e la vera attitudine del B.boying/B.girling. Chiaramente è in inglese ma vi assicuro che vale la pena leggerlo.  

“…when I hear the beginning of “Just begun”, “Apache”, “The Mexican”, during its breaks… you hear those bongos going, it’s just –oh, man! It’s war time!...”
Eddie Luna

“Spirit. Attitude. Without that? Nothing. You could have a hundred head spins. Doesn’t mean anything…”
Anthony Colon

“B-boy crews were also graf crews…everybody did everything at one time. When you were dancing, you…danced and then you did something else. Like you did deejaying. Or you’d try to emcee. Or you’d try to do graffiti…
BOM5

“I could use the word “breakdancer” to describe some people. Some people, I look at them and go, “You’re a fuckin’ breakdancer!” you know? You’re not a b-boy. Some people just don’t live the lifestyle. Just because you do the dance don’t mean you’re a b-boy. It’s more that goes into that. It’s knowledge of self, you know? It’s knowledge of the culture. It’s contributing to the culture...”
Waaak One

“…cause everybody has these dope names. I was like, “you know what? I wanna have a dope name. I wanna have a name that when they hear it, it’s like, ‘oh shit! She’s gonna throw some shit down…my name is me. My name is powerful.”
B-girl KaoticBlaze

“…that ghetto celebrity status, that is the biggest key to what a b-boy wants to accomplish. The guy that’s most feared. The guy that has that reputation. That’s what you want to obtain…”
Trac 2

“Man, competitive dance is it. It’s been around for ages. B-boying is in our genes. It is in our blood. It is in our system. It has been part of our religions. Things have just been wiped out and stuff like that. But that’s my religion. That’s my culture. I’m a b-boy."
Alien ness

2 commenti:

  1. Pensa che Ke Swift, uno degli intervistati su Foundation, non spende buone parole sull'operazione-libro nè sull'autore. Lo giudica pretenzioso, poichè "esterno" ai fatti.
    ***
    Ahimè questo è un sentire comune della old-school che rivendica non solo la paternità (legittima) dei fatti/innovazioni storiche, ma persino l'autorialità necessaria per esporli. Purtroppo questo non è sempre possibile e finchè il livello culturale dei bboy non salirà, si dovrà per forza far affidamento agli "accademici" per compilare storie dell'Hip Hop sufficientemente decifrabili.(Alien Ness ha scritto un intero trattato di bboying in maiuscolo e senza numerare le pagine!)

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    1. Smogone: è davvero un peccato che alcuni dei pionieri la pensino così, perchè senza certe opere la conoscenza dell'HipHop sarebbe arrivata solo dai media (quindi totalmente distorta) o dai pochi incontri personali, che comunque avrebbero tagliato fuori molte persone. In realtà dovrebbero essere proprio i pionieri a spingere i fatti e la giusta documentazione di essi se vogliono fare risaltare la vera storia. Secondo me è importantissimo riuscire a raggiungere una buona diffusione e per fare questo bisogna impegnarsi, se ognuno tiene per sè la propria storia non si va da nessuna parte. Comunque in ogni caso ritengo questo libro veramente bello, e consiglio a tutti di leggerlo visto che è uno dei pochi documenti di mia conoscenza che trattano il rocking e arrivano così indietro nella storia del B.Boying/B.Girling, poi logicamente sta a ognuno di noi fare le proprie ricerche personali per avere una conoscenza più approfondita e dettagliata. Io personalmento non ho ancora avuto il tempo di leggere il libro di Alien Ness, spero di poterlo fare presto. Peace e grazie del commento.

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